Durante la guida, a causa dello spostamento del veicolo, il dispositivo mobile emette radiofrequenze con potenza variabile, nel costante tentativo di “agganciarsi” alla cella più vicina, esponendo così il lavoratore ad un campo elettromagnetico maggiore. L’abitacolo metallico dell’automobile riesce a trattenere le onde elettromagnetiche emesse dal telefono cellulare, costringendolo ad aumentare la potenza di trasmissione per mantenere attiva la comunicazione con la stazione base, ed esponendo così maggiormente chi si trova all’interno. Altro interessante dato emerso rileva che un contributo al potere schermante dell’auto è dato dalla presenza di vetri oscurati, i quali contengono al loro interno una percentuale di ossidi metallici che ne aumentano la schermatura.
Durante la guida, a causa dello spostamento del veicolo, il dispositivo mobile in standbye e in trasmissione emette radiofrequenze con potenza variabile dovuta al cambio di cella, questo effetto risulta maggiore nei centri abitati e in zone rurali.
Seppur ampiamente entro il limite fissato dalla normativa pari a 6 V/m (obiettivo di qualità secondo quanto disposto dal DPCM 8/2003), il valore di campo elettromagnetico all’interno dell’abitacolo non è trascurabile a causa dei picchi.
L’utilizzo di telefoni cellulari durante la guida espone le persone presenti all’interno dell’autoveicolo a valori di campo elettromagnetico superiori a quelli dell’utilizzo in esterno. La presenza di più persone all’interno dell’abitacolo con il contemporaneo utilizzo di telefoni (anche messaggi) crea una sovrapposizione di campi elettromagnetici anomali. Preferire l’utilizzo di sistemi viva voce mantenendo il telefono ad almeno 30 cm dal corpo. Preferire sistemi bluetooh in classe 2 o 3.