La costruzione di impianti oleodinamici  trova applicazioni che spaziano dal settore energetico a quello delle macchine utensili, impianti industriali, di sollevamento e presse. Gli olii utilizzati all’interno dei circuiti olio dinamici hanno una temperatura di infiammabilità maggiore di 200 °C, quindi in caso di perdita “liquida” non si hanno effetti esplosivi o di fiammate.
Occorre però tenere presente che gli olii possono essere innescati a temperatura ambiente se in forma nebulizzata. Quindi nel caso in cui ci sia una fuoriuscita di olio nebulizzato dovuto alla alta pressione (100 bar) da un foro di dimensioni critiche la formazione di un ‘atmosfera potenzialmente esplosiva è molto probabile.

In questo caso risulta anche molto probabile la formazione di cariche elettrostatiche a causa delle caratteristiche dielettriche degli olii.
Ipotizzando quindi la formazione di un foro di guasto sulla tubazione che alimenta il circuito alla pressione di 100 bar. Si possono generare i seguenti casi:


- Foro con diametro maggiore di 0,5 mm (indicativo): In questo caso la fuoriuscita di olio è essenzialmente liquida ad alta velocità. Come riportato in precedenza olii in fase liquida non risultano infiammabili.
- Foro con diametro inferiore a 0,5 mm (indicativo): In questo caso il foro si comporta da ugello generando una nube nebulizzata potenzialmente infiammabile.

Occorre precisare che il diametro del foro di guasto non rimane costante nel tempo ma che tenderà ad aumentare limitando l’emissione nebulizzata all’inizio del guasto. Essendo l’evento molto improbabile ovvero in caso di guasto l’emissione è di secondo grado generando una zona 2.

Una stima della zona pericolosa può essere effettuata tramite l’equazione di Bernoulli a cui si rimanda.


In un intorno del foro la concentrazione può assumere valori confrontabili con il LEL tipico dei gas (5 %). Considerando la densità dell’aria pari a 1,29 kg/m3 per arrivare al LEL per metro cubo di aria occorrono circa 0,048 kg di Olio.  Con questa ipotesi l’estensione della zona si può assumere, tenendo conto di un tempo di precipitazione/dispersione aerosol di 10 secondi pari a circa 2 metri dal foro di guasto.

Nel caso del video quello che sembra sia avvenuto è la rottura della valvola di regolazione della pressione. La rottura ha causato un’emissione catastrofica di olio liquido e nebulizzato che si è immediatamente innescato.


Quali sono le misure di prevenzione minime da attivare?


Alcuni costruttori prescrivono una verifica dei raccordi e delle tubazioni ogni 150 ore di funzionamento, cosa che non vien mai fatta. Inoltre, occorre che siano presenti un adeguato numero di estintori che vanno stimati non sulla quantità di olio presente nella macchina (pochi kilogrammi) ma sull'estensione della nube di olio nebulizzato che si potrebbe creare.

Video incendio pressa
https://lnkd.in/dG2YCGrq

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Dott. Fisico Giovanni Gavelli - Studio di Fisica Applicata

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