Questa sezione si riferisce ad impianti “civili” come per esempio uffici, magazzini, sale riunioni ed essenzialmente alle misure previste “strutturali” a prescindere dalle attività svolte. Le indicazioni proposte sono da intendersi a partire dal contatore della fornitura. Per esempio, se una struttura ha due o più forniture (contatori) sarà necessario sviluppare i punti descritti di seguito per ogni fornitura.

Dichiarazione di conformità

La rispondenza degli impianti elettrici ai requisiti di legge, ossia la realizzazione degli impianti secondo la “regola dell’arte” è da considerarsi un prerequisito per la sicurezza dell’impianto elettrico. In altri termini, la verifica di conformità degli impianti è un’attività che deve essere svolta a monte della valutazione del rischio e che, se non dà luogo ad un riscontro positivo, determina già una condizione di rischio inaccettabile. La valutazione del rischio elettrico si concentra poi sui rischi residui, ovvero sui rischi non già prevenuti o protetti da una progettazione e realizzazione a regola d’arte, ed in particolare dai rischi connessi:

  • ad una non idonea manutenzione e verifica degli apparecchi ed impianti elettrici;
  • ad una carente informazione dei lavoratori sui rischi di natura elettrica;
  • ad una insufficiente formazione sul corretto utilizzo degli apparecchi ed impianti elettrici.

Il datore di lavoro che intende garantire la conformità degli impianti deve accertarsi che gli impianti elettrici presenti nei locali siano installati nel rispetto delle specifiche disposizioni legislative e regolamentari applicabili, in particolare, che gli impianti elettrici siano progettati ed installati a regola d’arte, verificando la documentazione di progetto e le dichiarazioni di conformità rilasciate dagli installatori o facendo periziare l’impianto richiedendo il rilascio della dichiarazione di rispondenza ai sensi del D.M. 37/08 (o ex Legge 46/90).

Scariche atmosferiche

Il datore di lavoro deve accertarsi inoltre che i fabbricati risultino protetti dalle scariche atmosferiche (art. 84 del D.lgs. 81/08), ovvero, se non autoprotetti, dotati di idonei sistemi di protezione contro le scariche atmosferiche in conformità alle norme tecniche, in particolare norma CEI EN 62305-2.

Manutenzione impianti

Il datore di lavoro deve assoggettare gli impianti a regolare manutenzione e verifica in base ad un programma di controlli predisposto tenendo conto delle disposizioni legislative vigenti, delle indicazioni contenute nei manuali d’uso e manutenzione delle apparecchiature ricadenti nelle direttive specifiche di prodotto e di quelle indicate nelle pertinenti norme tecniche, comprovando con idonee registrazioni l’effettuazione di tale attività di manutenzione.

Verifiche D.P.R. 462/01 “Messa a terra”

Il datore di lavoro deve assoggettare gli impianti alle previste verifiche periodiche di cui al D.P.R. 462/01 (attività documentata per mezzo dei verbali rilasciati dal soggetto verificatore).

Segnaletica quadri elettrici

Su un quadro elettrico, oltre alla marcatura CE, è obbligatorio porre l’indicazione dei circuiti comandati e/o protetti e la targa. L’indicazione dei circuiti comandati e/o protetti deve essere posta in corrispondenza dei relativi dispositivi di manovra e/o di protezione, identificabili anche sui componenti interni dell’equipaggiamento e sugli schemi. La targa con riportati in modo indelebile, visibile e leggibile a quadro installato:

  • nome o marchio del costruttore;
  • tipo o altro modo di identificazione del quadro;
  • tensioni nominali Ue di impiego;
  • tensioni nominali Ui di isolamento;
  • tensioni nominali dei circuiti ausiliari, se del caso;
  • frequenza nominale, in caso di corrente alternata;
  • corrente nominale del quadro Inq;
  • il grado di protezione se superiore a IP2XC;
  • la norma tecnica di riferimento.

Apporre sui quadri il seguente segnale: “Tensione elettrica pericolosa”, espressamente prescritto solo quando non è mostrato chiaramente, in altro modo, di contenere dispositivi elettrici. 

Dott. Fisico Giovanni Gavelli & Partners

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